mercoledì 29 ottobre 2008

MARY GELMINS CANTA FELICE

APPROVATO IL DL 137 DAL SENATO





DA REPUBBLICA.IT

Dl Gemini approvato al Senato
Ma non si ferma la protesta

L'aula di palazzo Madama ha dato il via libera al decreto che reca la firma del ministro dell'Istruzione Gelmini. I senatori Idv: "Ora il referendum". Fuori migliaia di studenti. Studenti aggrediti da ragazzi di estrema destra. Il ministro: "Fra una settimana il piano sull'università". Manifestazioni in tutta Italia.

http://www.repubblica.it/2008/10/dirette/sezioni/cronaca/scuola/voto-senato/index.htm
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lunedì 27 ottobre 2008

ASSISI, CATENE DI PREGHIERA


Dalle dolci colline umbre si leva forte la voce "spirituale" dei docenti di Assisi che vi invitano a formare catene di preghiera in tutta Italia.

AFFINCHE' SI CONVINCA
CHE E' PIU' ADATTA A
FARE ALTRO PREGHIAMO PER LEI!!!!

LA PROTESTA DI ASSISI




MARY GELMINS

FAMIGLIA CRISTIANA CHIEDE DI RITIRARE IL DECRETO 137

Famiglia Cristiana: ritirare il decreto. Cei: dannoso intervenire agitando le piazze

ROMA (27 ottobre) - «Il bene della scuola (ma anche del Paese) richiede la sospensione o il ritiro del decreto Gelmini». Questa la posizione di Famiglia Cristiana nell'editoriale del prossimo numero intitolato "Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa".

LEGGO TUTTO

http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=10643&sez=HOME_SCUOLA&npl=&desc_sez=

ULTIME DICHIARAZIONI DEL MINISTRO GELMINI

CORRIERE .IT

Intervista al ministro Gelmini: il mio modello è Obama. Nuove proteste nelle scuole

CONTINUANO LE DICHIARAZIONI ALTALENANTI DEL MINISTRO GELMINI, un giorno dice che taglia e l' altro no, un giorno istituisce le classi ponte e il giorno dopo diventano laboratori pomeridiani.

UN ELEMENTO COSTANTE PERO' C'E' SEMPRE NELLE SUE DICHIARAZIONI, INFAMIE PER LA SCUOLA E PER I DOCENTI

" Per decenni scuola e università sono state usate come distributori di posti di lavoro, di clientele e magari di illusioni".


Ora si ispira alla politica scolastica di Obama, eccetto che per alcuni piccoli insignificanti dettagli: Obama promuove una politica di integrazione a tuti i livelli, la Gelmini promuove la DISCRIMINAZIONE TRANSITORIA POSITIVA proprio per quegli alunni che rassomigliano tanto ad Obama

Gelmini: protesta di pochi

Il mio modello è Obama

«Niente classi separate, solo corsi di italiano per chi non lo parla»

MILANO — Il mio modello? Barack Obama. Parola di Mariastella Gelmini. Mentre infuria la protesta della scuola e dell'università, il ministro alla Pubblica istruzione procede diritta per la sua strada. Ma rivela la sua stima per il candidato democratico nella corsa alla Casa Bianca e tende una mano all'opposizione: «Ma soltanto a quella costruttiva. Altrimenti, facciamo da soli».
leggi tutto
http://www.corriere.it/politica/08_ottobre_27/scuola_gelmini_intervista_2c9d1c82-a3f1-11dd-b65a-00144f02aabc.shtml

IL MINISTRO E I BAMBINI

domenica 26 ottobre 2008

PROTESTA DEGLI UNIVERSITARI UMBRI

COOPERATIVE CRASHING

CORDATA CERCASI



HO VISITATO LE CLASSI SEPARATE PER BAMBINI STRANIERI A MADRID , LE MIE IMPRESSIONI


I PIU' PICCOLI (le immagini sono autorizzate per la pubblicazione)

I PIU' GRANDI
Un “manipolo di leghisti” scesi dalla Padania e guidati dall’on. Cota, , propone di istituire delle classi separate con la presunzione di insegnare alle maestre come si intergrano i bambini stranieri.
Vogliono istituire queste classi separate per accelerare l’apprendimento della lingua italiana giustificate da un principio “pedagogico?” che si sono inventati loro LA DISCRIMINAZIONE TRANSITORIA POSITIVA. I dizionari e la semantica si ribellano a questa palese contraddizione, può mai essere una discriminazione positiva? E si può integrare discriminando?
Sono un insegnante della scuola primaria e lo scorso giugno ho avuto modo di visitare, grazie a una visita di studio, due classi per stranieri a Madrid, vi racconto le mie impressioni.
Ho visitato il “Real Collegio Santa Isabel” La Asunciòn, una scuola molto antica nel cuore di Madrid dove sono state istituite due classi che raccolgono gli alunni stranieri di tutto il distretto scolastico. In esse vengono inseriti prevalentemente alunni da 8 a 14 anni (da 6 a 7 entrano nelle classi anche se non conoscono la lingua) arrivati da paesi stranieri per effetto dei ricongiungimenti.
Gli alunni, prevalentemente di origine mediorientale e dell’est europeo frequentano i corsi per un intero anno scolastico prima di essere inseriti nelle classi delle scuole di appartenenza, quindi i tempi di apprendimento non sono più brevi dell’inserimento in classe, i nostri bambini stranieri in un anno scolastico apprendono un italiano sufficiente a farli comunicare esattamente come loro,e contemporaneamente socializzano con i loro nuovi compagni.
Non mi sono piaciute anche se collocate in un contesto più ampio che assegna molta attenzione a buone pratiche di integrazione, diciamo che secondo me quello era l’unico neo. La collega che insegnava spagnolo L2 era molto preparata, aveva una specializzazione specifica post laurea e si occupava solo di loro. Però quella sensazione di disagio che ho provato dinnanzi alla spiccata caratterizzazione etnica di queste due classi, che lì chiamano “enlace” (di collegamento),dopo aver visitato le altre classi “normali” ancora me la ricordo bene.
La mia riflessione alla luce dell’ esperienza condotta e della proposta leghista mi fa pensare che se c’è denaro pubblico per istituire classi ghetto, allora perché invece non destinarlo ad incrementare l’organico delle scuole con un insegnante specifico per l’italiano L2 (per stranieri), che attraverso laboratori a scalare, sul modello del prof. Balboni della Ca’ Foscari di Venezia, permetta contemporaneamente l’integrazione nel gruppo classe e l’apprendimento della lingua straniera?
Il costo sarebbe lo stesso, quello di un insegnante in più, ma la qualità della scuola e la civiltà di una nazione sarebbero accresciute.

sabato 25 ottobre 2008

SCARICA E DIVULGA

TENIAMOLA D'OCCHIO E' PERICOLOSA


ON. VALENTINA APREA



Le hanno fatto le scarpe due volte, la prima volta la Moratti, la seconda la Gelmini e lei, l’unica che ne avesse titolo non è riuscita neanche questa volta a diventare ministro della pubblica istruzione. Ha una carriera invidiabile alle spalle, ha cominciato giovanissima come maestra elementare e poi direttrice didattica, indovinate dove? A Milano 3 dove le scuole- ancora racconta- immerse nel verde sembravano college e ogni classe aveva i propri servizi. La carriera è continuata con incarichi ministeriali, ma quella esperienza tra i ricchi di Milano 3, l’ha segnata a vita e ora vuole distruggere la scuola pubblica italiana per creare tanti piccoli college privati immersi nel verde che si FINANZIANO con i fondi TOLTI ALLA SCUOLA PUBBLICA che seguono i flussi migratori degli alunni ( ora migrano anche i ricchi!!). Ha già cominciato! Con la sua solerte efficienza di ministro mancato, 4 giorni dopo il giuramento del governo Berlusconi ha presentato la sua proposta di legge.

Leggetela

http://www.gildains.it/docaltri/200805/ddlaprea_953-08.pdf

se siete bravi e ci capite qualcosa per favore fatecelo sapere!!

Intanto i sindacati e chi ne capisce di burocratese dicono che se verrà applicata demolirà la scuola pubblica italiana in un solo colpo a favore di quella privata.

NON CI DIMENTICHIAMO DI LEI!!!!

on. COTA, I BAMBINI NON SI SPALMANO , la rabbia di una maestra in pensione



.......Gad Lerner conduceva la puntata dell’Infedele dal titolo “Scuola e stranieri: un muro tra i banchi?”.

La trasmissione era già iniziata, le prime parole che ho ascoltato sono state quelle dell’on. Cota della Lega Nord mentre parlava di “spalmare” i bambini-stranieri nelle classi e in varie scuole per evitare la concentrazione che minaccerebbe l’identità culturale degli italiani e/o ritarderebbe lo svolgimento dei programmi.

Lungi da me, in questa piccola riflessione, entrare nel merito pensando ai “rallentamenti” che provocano tanti bambini ITALIANI che hanno difficoltà di apprendimento per le più svariate ragioni. Bisognerebbe fare delle classi speciali anche per loro?. E poi bisognerebbe anche discriminare tra le varie difficoltà. Mettere in una classe speciale i dislessici, in un’altra i disfasici, in un’altra ancora i discalculici, in un’altra altra ancora gli ipercinetici, non parliamo dei disabili ecc. ecc. Tutti rallentano lo svolgimento dei programmi.
......
(leggi tutto
http://www.retescuole.net/contenuto?id=20081025214846

COMUNICAZIONE MARCIA da parte del Coordinamento comunale dei cittadini,dei genitori,degli insegnanti,degli studenti

OGGETTO: COMUNICAZIONE MARCIA per una Scuola di qualità

“Vi attendiamo numerosi”

Con la presente,il Coordinamento comunale (Assisi) dei cittadini,dei genitori,degli insegnanti,degli studenti e degli ata per la scuola pubblica di qualità, comunica che per la giornata di Lunedì 27 Ottobre 2008 è fissata una marcia per dimostrare il dissenso e il malcontento comune per i provvedimenti sulla scuola attuati dal Ministro Gelmini. Alla manifestazione saranno presenti tutte le anime della scuola e cittadini, la partenza è prevista per le ore 17.00 presso Porta Nuova. Giungere a Porta Nuova è semplice, seguire le indicazioni “Porta Nuova”e nei pressi dell’ospedale,cioè vicino alla destinazione vi è l’area di parcheggio sia libero che custodito, per chi deve scaricare materiali pesanti o altro si arriva con le auto fino a destinazione. Porta Nuova si trova a ridosso della strada principale,ben visibile ed accessibile. Telefonate ai numeri riportati per qualsiasi cosa.

Programma : Ritrovo e partenza del corteo PORTA NUOVA ore 17.00 percorso Borgo Aretino,Piazza Santa Chiara,Corso Mazzini, Piazza del Comune.

A conclusione della marcia in Piazza del Comune saranno previsti vari interventi.

SI’ AI MANIFESTI E STRISCIONI SPONTANEI, SI’ ALLE BANDIERE SINDACALI, NO ALLE BANDIERE DEI PARTITI.

In attesa di incontrarvi Lunedì ad Assisi,

vi porgiamo i nostri cari saluti,

Coordinamento comunale dei cittadini,dei genitori,degli insegnanti,degli studenti per la scuola pubblica di qualità

Cell. 335 8282576

Tel.fax. 075 8039966

claudia@esseti3.191.it

venerdì 24 ottobre 2008

LA MAESTRA FEDERICA

CI VOGLIONO TUTTE CONFUSE E IMPAURITE COME LA MAESTRA FEDERICA

GUARDA IL VIDEO

SVEGLIATI MARIA STELLA

TOGLIAMO DI MANO LA SCUOLA AGLI AVVOCATI E RICONSEGNAMOLA AI PEDAGOGISTI

Non passa inosservato che le persone che in questo periodo si stanno occupando della scuola non hanno nessuna competenza specifica del settore. Due avvocati,(Gelmini, Cota) che nella loro vita non hanno mai insegnato, pretendono di riscrivere la scuola italiana senza minimamente chiedersi se ne hanno le capacità per farlo. Il dubbio che non le abbiano si sta concretizzando con provvedimenti che vanno contro tutte le logiche pedagogiche e sociali.

SENTIAMO IL BISOGNO DI RICONSEGNARE LA PAROLA AI PEDAGOGISTI CHE SVOLGONO UN RUOLO FONDAMENTALE NELLA SCUOLA ITALIANA

ecco il loro documento:



Documento delle associazioni pedagogiche sul maestro unico nella scuola primaria

di Siped-Sird-Cirse-Siref


Le associazioni pedagogiche (Siped – Società italiana di pedagogia, Sird – Società italiana di ricerca didattica, Cirse – Centro italiano di ricerca storico-educativa, Siref – Società italiana di ricerca educativa e formativa) esprimono il più netto dissenso verso la scelta di tornare al docente unico nei primi anni della scuola primaria, e nell’interesse dei bambini, delle famiglie e del futuro del nostro Paese, chiedono al Governo di riconsiderare la questione.In un’economia globale basata sulla conoscenza, lo stato di salute del sistema socio-economico nazionale è legato al tenore delle competenze disciplinari e relazionali acquisiste dalle persone nei percorsi di formazione. ..........(continua leggi tutto)

giovedì 23 ottobre 2008

CONTRIBUISCI ALLA CAUSA SCARICA E



IL FUNERALE DELLA SCUOLA PUBBLICA

ALCUNE INSEGNANTI DEL 73° CIRCOLO DI NAPOLI ATTUANO LA LORO PROTESTA ANCHE LORO IN FORMA MULTIMEDIALE ATTREVERSO QUESTO VIDEO IN YOU TUBE


http://it.youtube.com/watch?v=JC5IygIjca8

lo dicono anche i pedagogisti italiani IL MAESTRO UNICO NON è PIU' ADATTO

Repubblica/Bologna:24-09-2008

I pedagogisti di tutti gli Atenei contro la riforma Gelmini

ILARIA VENTURI

I PEDAGOGISTI dell´Alma Mater contro il maestro unico nella scuola primaria, uno dei passaggi più contestati della riforma Gelmini. Oggi il consiglio di facoltà di Scienze della Formazione voterà il documento della conferenza dei presidi di Scienze della formazione di tutti gli Atenei italiani in cui si esprime «netto dissenso» e in cui si chiede al ministro un ripensamento. «Presenterò il documento, ma mi aspetto una maggioranza bulgara», dice il preside Luigi Guerra. L´umore degli accademici che formano i futuri insegnanti è nero e nella protesta si schierano a fianco di genitori e insegnanti che già avevano fatto un appello all´Università. «Il maestro unico non ha una giustificazione pedagogica, viene reintrodotto perché si spende meno, non è accettabile», dice Eugenia Lodini, presidente del corso di scienze della formazione primaria, quello che forma gli insegnanti. La professoressa convocherà un´assemblea, appena riprenderanno le lezioni, con gli studenti e le associazioni degli insegnanti.
Mentre in Facoltà sarà organizzato un dibattito-convegno. La presa di posizione di Scienze della Formazione è netta. «La nostra non è una difesa d´ufficio, la Facoltà di fatto non avrà nessuna ripercussione da questo provvedimento visto che già dovremo limitare l´accesso a Scienze della formazione primaria a non più di 230 studenti», spiega Luigi Guerra. Il suo è un affondo a tutto il decreto di fine estate che cambia la scuola: «Ipotizzare che tre insegnanti su due classi siano stati previsti a suo tempo solo per motivi occupazionali è un falso storico, possibile solo nell´atmosfera cupamente restauratrice di questi anni - dice - E poi si sprecano le rassicurazioni da parte del Governo sulla sopravvivenza del tempo pieno: ma con quali soluzioni? Ci siamo usciti trent´anni fa dal doposcuola, ora torniamo indietro?». Per il professor Guerra il problema è anche il ritorno al voto in decimi e al voto di condotta, «una semplificazione assurda, pedagogicamente risibile, se non si prestasse ad usi scriteriati». In discussione anche il futuro professionale degli stessi studenti iscritti a Scienze della formazione. Eugenia Lodini mette in luce le contraddizioni: «Da un lato hanno reintrodotto il valore abilitante alla nostra laurea, poi però ci hanno tagliato i posti, infine il maestro unico, quando noi formiamo da anni un maestro plurale, con percorsi differenziati perché nessuno è più in grado di occuparsi di alfabetizzazione primaria da solo

SCARICATE CLICCANDO SULL'IMMAGINE E STAMPATE

FACCIAMO "CIRCOLARE" LA PROTESTA


SEGNALIAMO UNA FORMA DI PROTESTA SEMPLICE ED EFFICACE CHE RICHIEDE SOLO POCHI MINUTI PER ESSERE ATTUATA....

LINK ALLA NOTIZIA

mercoledì 22 ottobre 2008

messaggio dal consigliere comunale TRAVICELLI


Riceviamo con piacere un comunicato dal consigliere comunale di Assisi CLAUDIA MARIA TRAVICELLI, che ci illustra la posizione del suo partito il PD.


Con l'occasione precisiamo che questo blog è uno spazio democratico di libera espressione senza orientamenti partitici, tutti coloro hanno qualcosa da dire riguardo ai recenti accadimenti del l mondo della scuola sono benvenuti.


No alla riforma Gelmini: il Pd con gli insegnanti

“Se per Alitalia si trema per il rischio di cinque, sei mila licenziamenti,che dire del taglio di 87000 docenti e 40.000 ATA in tre anni? Questo è il valore della scuola per il Governo? Non basta il 5 in condotta a risolvere i problemi, tanto più se si lascia la scuola più povera e gli studenti con meno istruzione, ma le sfide del futuro non si affrontano guardando al passato. Il nostro Paese ha bisogno di una scuola solida e autorevole,
l’avvio del nuovo anno scolastico si presenta drammatico per tutti, lavoratori della scuola e famiglie. E tutto ciò a causa dei provvedimenti che, a raffica, la ministra Gelmini, sta facendo piovere sulla scuola italiana, avendo come principale obbiettivo, l’immediata riduzione della spesa. Perciò, dal prossimo anno scolastico sarà reintrodotto il maestro unico alle elementari, eliminando, dopo svariati anni, la riforma del 1990 che ha introdotto il modulo (3 docenti ogni 2 classi, che si ripartivano gli interventi didattici aggregati in ambiti disciplinari) e 20 anni di un’ottima scuola elementare, riconosciuta come una delle migliori al mondo, nata da anni di dibattiti e di sperimentazione, voluta dalla comunità scientifica e pedagogica”.

Entro l’a.s. 2011-2012, quindi il taglio sarà di 87.000 docenti e circa 40.000 posti di personale ATA. ( continua leggi tutto)

messaggio travicelli



TRASCRIZIONE DELLA CONFERENZA STAMPA BERLUSCONI - GELMINI DEL 22 OTTOBRE


Per chi ha tempo ecco il link alla trascrizione integrale


TRASCRIZIONE DELLA CONFERENZA STAMPA BERLUSCONI - GELMINI DEL 22 OTTOBRE

Per chi ha tempo ecco il link alla trascrizione integrale

http://www.retescuole.net/contenuto?id=20081022185553


Per chi non ne ha una breve sintesi dei punti salienti con i nostri commenti in rosso per smascherare le bugie di stato

BERLUSCONI: -"non c'è nessun taglio alla scuola pubblica" (aggiunge) "inteso come servizio educativo") ma "una manovra sul triennio che porta ad una migliore allocazione delle risorse che sono destinate alla scuola e agli alunni" guardate a pag 14- 15-16 del piano programmatico presentato ai sindacati cliccando sotto

schema piano programmatico
vi accorgerete che gli "allocati" saranno 87.400 docenti e 44.500 personale ata.
LEGGASI:
MAESTRO UNICO
BIDELLO UNICO
AMMINISTRATIVO UNICO

LA SCUOLA DELL'UNICITA'

riduzione delle ore d'inglese
BERLUSCONI:- all'elementari rimangono uguali, funzionavano: in prima elementare 1 ora, in seconda elementare 2 ore, in 3a-5a tre ore; le famiglie possono richiedere altre 2 ore (con l'inglese al posto dello studio della seconda lingua)

La seconda lingua straniera? Ma non sa cosa dice ! Quando mai si è studiata la seconda lingua straniera alla scuola primaria?

"FUNZIONAVANO" ma grazie a lei e alla Moratti non "funzioneranno" più. Dal 2004 è previsto il piano di rientro di tutti gli insegnanti specialisti di lingua inglese. Sempre nelle pag. 14-15 del documento sopra linkato troverete la voce "RIDUZIONE INSEGNANTI SPECIALISTI LINGUA INGLESE" 4.000 nel 2009, 3.900 nel 2010 e 3.300 nel 2011. totale 11.200 in tre anni. Il presidente non si rende neanche conto di ciò che dice, l'insegnamento della lingua inglese fin dal prossimo anno sarà ( fine pag 7 ) affidato "all' insegnante di classe opportunamente specializzato. Si dovrà provvedere , pertanto un piano di formazione linguistica obbligatoria della durata di 150/ 200 ore......." ciò significa che per sostituire 11.200 insegnanti specialisti che insegnanno in 8 classi si dovranno formare 88.600 insegnanti a posto comune, cioò di classe.
Ciò significa che dopo le ore di scuola le insegnanti obbligatoriamente e senza essere retribuite, anzi a loro spese, si dovranno recare in una sede scolastica della provincia per fare le loro ore di formazione. Facciamo presente che già negli anni passati , quando la frequenza di questi corsi non era obbligatoria e quindi le insegnanti li seguivano con una loro motivazione personale, c'è stata un' alta percentuale di abbandono per il carico di studio non indifferente e le abilitate all'insegnamento sono state pochissime.
Nel frattempo le insegnanti specialiste d'inglese sapendo di essere "in via di estinzione"
hanno chiesto massicciamente il passaggio a posto comune.
RISULTATO :- MANCANO LE INSEGNANTI SPECIALISTE
- MANCANO LE INSEGNANTI A POSTO COMUNE ABILITATE.
- SE SI AMMALA UNA INSEGNANTE D'INGLESE NON SI TROVANO
NEANCHE LE SUPPLENTI

PER FAVORE NON CI RACCONTATE BARZELLETTE, NOI NELLA SCUOLA CI
VIVIAMO E NON CI FANNO RIDERE.

IL MAESTRO UNICO (che però non è unico!!!)
BERLUSCONI: l'obiettivo del decreto "non è la riforma strutturale della scuola"; intenzione è di "mettere al centro della scuola non lo stato, non i problemi sociali, bensi l'educazione l'alunno e dello studente." fulcro del decreto: l'introduzione del maestro unico, o meglio "prevalente, perché accanto a questo maestro c'è un insegnante di educazione fisica, l'insegnante di religione, e l'insegnante delle lingue straniere. anche l'informatica potrà avere un docente specifico, quindi un docente un più."
L'insegnante unico non deve temere l'unicità perche accanto a lui ci sarà un insegnante di religione, un insegnante d'inglese "in via di estinzione" e due figure fantasma che nella scuola italiana non si sono mai viste, il docente specifico di educazione fisica e di informatica !!! Sappiate tutti che non esistono, gli esperti che vengono ad insegnare ed. fisica sono sempre esterni e fanno parte di associazioni sportive, l'insegnamento dell'informatica è dovuto a qualche insegnante di buona volontà che avendo competenze si offre di insegnare qualche ora fuori dalla sua classe.

LA SCUOLA AMMORTIZZATORE SOCIALE
BERLUSCONI:i -maestri modulari furono introdotti "per ragioni sindacali, per dare lavoro ai giovani laureati, oltreché in omaggio ad una pedagogia del doppio o triplo punto di vista da proporre ai bambini". (prosegue ironizzando:) "quindi i bambini sono dotati di una grande capacità critica, non possono stare a bere ciò che gli dice un solo maestro, non basta ai bambini ciò che gli insegnano i genitori a casa, devono avere tre diverse proposte della filosofia della vita, della politica, ecc. perché loro magari a 6 anni, 7 anni, 8 anni possono effettivamente arrivare a dei giudizi personali........

I tre maestri su due classi furono introdotti dalla riforma del 1990, dopo l'emanazione dei programmi didattici del 1985 e dopo l'esito positivo di cinque anni di seria sperimentazione su tutto il territorio italiano. Fino al 2000 (ultimo concorso) si poteva accedere all'insegnamento con il diploma di istituto magistrale.
La promozione dello spirito critico e della riflessione sui propri processi mentali (metacognizione) è alla base di qualsiasi scuola moderna, infanzia, primaria,media, superiore, capiamo che questo può risultare fastidioso a chi vuole proporre una sola "filosofia di vita" LA SUA. Scherzare su questi temi manifesta una terribile ignoranza pedagogica.
SI' GENTILE PRESIDENTE I BAMBINI A 6,7,8 ANNI FORMULANO GIUDIZI PERSONALI CHE A VOLTE STUPISCONO PER LA LORO PERTINENZA......

LA NOSTRA REGIONE ANNUNCIA IL RICORSO AI PROVVEDIMENTI

Perugia, 22 ott. - La Regione Umbria ricorrera' contro l'art.64 della legge 133 (ex decreto 112), che fissa l'entita' e le modalita' dei tagli alla scuola. Lo ha annunciato l'assessore all'Istruzione della Regione Umbria, Maria Prodi, in vista dell'attuazione del Piano sulla scuola predisposto dal ministro Gelmini. 'La Giunta - annuncia una nota della Regione - fara ricorso anche sull'art. 3 del decreto legge 154, che impone alle Regioni tempi strettissimi per procedere al ridimensionamento delle autonomie scolastiche, minacciando in caso contrario il 'commissariamento ad acta'''. 'Il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, da molto tempo non piu concepibile in termini centralistici e impositivi - ha spiegato l'assessore Prodi - tra l'altro gia' prevedeva un processo partecipativo, a norma del decreto 233, a partire dai Comuni fino alla Conferenza provinciale, con la possibilita' per le Regioni di introdurre criteri correttivi rispetto agli standard previsti nella legge''. ''Con la modifica del Titolo V della Costituzione - ha ricordato l'assessore - le competenze delle Regioni sull'organizzazione scolastica si sono notevolmente ampliate. Il decreto 154, non discusso e neppure annunciato, si configura percio' come una pesante ingerenza nell'ambito delle competenze regionali''. Secondo Maria Prodi ''analoghe riflessioni devono essere fatte sull'art.64, che oltre a contenuti ordinamentali, seppur discutibili, di competenza statale, contiene alcune invasioni di campo nell'ambito regionale''. ''La stagione dei tagli alla scuola - ha spiegato l'assessore - coincide anche con un notevole arretramento rispetto alla governance del sistema. Una raffica di decisioni sono state prese per decreto, senza che il Governo sentisse la necessita' di aprire un Tavolo di confronto con Regioni e Autonomie locali su queste problematiche, in molti casi di competenza della stessa autonomia didattica e organizzativa delle scuole. Mentre le discussioni sul federalismo fiscale sembrano aprire prospettive nella direzione del decentramento il Governo si occupa di questioni di competenza altrui, non affrontabili efficacemente senza una presa di coscienza diretta e concreta delle realta' territoriali''. ''L'obiettivo stesso della razionalizzazione e' irraggiungibile senza una stretta collaborazione con Enti locali e Regioni - ha concluso la Prodi -. Basti pensare ai colossali costi aggiuntivi e allo spreco di risorse a carico dei Comuni che deriverebbero dalla chiusura delle scuole sotto i 50 alunni, oltre alla perdita per le comunita' locali''.(AGI)

UN GRUPPO DI GENITORI E DOCENTI DI PETRIGNANO DI ASSISI CI INVIA QUESTO COMUNICATO

PER UNA SCUOLA DI QUALITA’,
DICIAMO NO AL DECRETO GELMINI

La manovra del governo, che prevede tagli alla spesa per il sistema scolastico italiano, parte, come sempre, dagli ordini di scuole che raggiungono i migliori risultati; l’attuale governo, oltre che privare la scuola di cospicue risorse economiche, prevede il ritorno del maestro unico nella scuola primaria.

La figura del maestro unico, che ha caratterizzato la scuola elementare del secolo scorso, ha svolto all’epoca egregiamente la propria funzione, ma la complessità che caratterizza l’attuale contesto sociale e culturale la renderebbe completamente inadeguata alle molteplici istanze alle quali sarebbe chiamata a far fronte: presenza di alunni extracomunitari,in situazione di handicap e diversamente abili, ai quali non potrà essere garantita la presenza dell’insegnante di sostegno.

Il sistema scolastico italiano, in particolare la Scuola Primaria, subisce ogni giorno le offese del Ministro della Pubblica Istruzione, di alti esponenti del governo, dei mass media e dell’opinione pubblica; in particolare si sottolinea l’atteggiamento del Ministro che, anziché difendere il settore che ella rappresenta e il ruolo fondamentale della scuola nella società, non perde occasione per offendere con insulti e frasi di disprezzo coloro che nella scuola operano.


La “riforma Gelmini”, che altro non è se non un modo per “fare cassa”, riporterà la scuola a quello che il ministro vuole: solo “leggere scrivere e far di conto” ma, soprattutto, toglierà alla scuola il compito di formare i nostri figli come uomini e come cittadini di domani.

La scuola di qualità, secondo noi, è la scuola attuale, non è certo quella che prospetta il ministro; l’ OCSE colloca la Scuola Primaria italiana al sesto posto tra le migliori scuole mondiali; solo il ministro, che ha fatto della meritocrazia la sua bandiera, non riconosce i meriti della scuola che dirige.

Noi genitori vogliamo far sentire la nostra voce attraverso una raccolta di firme da inviare al Ministero e a tutti gli organi di stampa, per rivendicare il diritto sacrosanto dei nostri figli di crescere in un ambiente realmente educativo, che sappia valorizzare le capacità di ognuno e che contribuisca a costruire la loro identità.

martedì 21 ottobre 2008

RIFORMA GELMINI, ECCO LE SCUOLE CHE RISCHIANO
LA CHIUSURA A SPOLETO. SI SALVA L'ALBERGHIERO
Le dichiarazioni dell'assessore Cristofori contro il decreto del ministro dell'istruzione

LEGGI IL RESTO CLICCA QUI

LA PROFEZIA DI PIERO CALAMANDREI PADRE COSTITUENTE


"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi, ve l'ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico"
PIERO CALAMANDREI
(in Scuola Democratica, 20 marzo 1950.)
Le dimissioni di Canevaro e Ianes dall'Osservatorio Ministeriale

«Queste politiche scolastiche sono evidentemente gestite da finalità economiche, per risparmiare: ma questo avverrà sulle spalle delle famiglie, sulla pelle degli alunni e sulla credibilità della scuola pubblica. Noi non ci stiamo». Così Andrea Canevaro e Dario Ianes, due tra i principali personaggi che hanno fatto la storia dell'integrazione scolastica in Italia in questi ultimi trent'anni, lasciano l'Osservatorio sull'Integrazione del Ministero della Pubblica Istruzione.
Questa nuova politica scolastica fatta di tagli, economie presunte, annunci e smentite, rigore, disciplina, ordine, divise, autorità, voto in condotta, bocciature, selezione, produce in tutti ulteriore insicurezza, diffidenza e conflitti.Queste politiche scolastiche sono evidentemente gestite da finalità economicistiche, per risparmiare: ma questo avverrà sulle spalle delle famiglie, sulla pelle degli alunni e sulla credibilità della Scuola pubblica, come la vuole la nostra Costituzione.In questo clima di "produzione sociale di ostilità, diffidenza, tensione", anche la Pedagogia subisce un violento attacco.Nel clima di rinnovato rigore scolastico, chi viene additato come responsabile dello sfascio, oltre naturalmente ai "fannulloni"? L'ideologo dei fannulloni e dei lassisti: il pedagogista, il pedagogista di Stato, la pedagogia, il pedagogese... Chi perdonava tutto, chi non ha polso, chi comprende tutto invece di punire, chi "non ha le palle" per imporsi, chi ci "affumica" con discorsi fumosi pseudofilosofici, chi non dava importanza alle discipline, il pedagogista debole, che ha indebolito la Scuola Italiana ecc.Ecco, a questo clima di strisciante, ma non troppo, denigrazione, come pedagogisti non ci stiamo. E non ci stiamo neppure ad essere membri di un Osservatorio per l'Integrazione Scolastica degli Alunni con Disabilità di un Ministero della Pubblica Istruzione che si comporta nei fatti come stiamo vedendo e come risulterà ancora più evidente nei prossimi mesi.Forse la Ministra Gelmini sta cercando una nuova squadra di esperti che legittimi la sua visione (?) dell'integrazione? Non sarà facile trovarli tra i pedagogisti speciali, se sapranno leggere tra le righe della sua dichiarazione, in occasione della sua audizione alla Camera: «È nello stesso spirito, nello spirito di una scuola che sia realmente per tutti, che affermo il diritto all'istruzione di chi presenta abilità diverse. Gli obiettivi didattici, le metodologie e gli strumenti devono essere personalizzati e coerenti con le abilità di ciascuno per definire i livelli di apprendimento attesi. Molte sono le buone pratiche costruite su competenza, professionalità, disponibilità e impegno delle diverse componenti scolastiche, dagli insegnanti di sostegno agli insegnanti curricolari, dai dirigenti scolastici alle associazioni. Occorre far tesoro dall'esperienza. Il mio impegno è indirizzato ad ascoltare le esigenze, le criticità, le proposte delle famiglie e di tutte quelle realtà associative che si occupano di disabilità al fine di individuare insieme anche percorsi formativi più adeguati al bisogno con la necessaria flessibilità, superando le rigidità che non sono coerenti con l'azione educativa».Con queste righe ci dimettiamo dunque dall'Osservatorio per l'Integrazione scolastica del Ministero della Pubblica Istruzione e confermiamo il nostro continuo impegno per migliorare la Qualità dell’inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali.
(di Andrea Canevaro e Dario Ianes)

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Tutto è cominciato con il decreto legge 137 del 1 settembre 2008 "Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università" che è piovuto in testa senza riguardo per la classe docente che non è stata minimamente interpellata, scavalcata da logiche di risparmio fatte passare per operazioni "pedagogiche".
Senza riguardo per i genitori a cui nessuno ha chiesto che scuola vogliono per i loro figli e infine senza riguardo per gli studenti che negli ordini superiori e nelle università sono in grado di esprimere la loro opinione.
Non ci hanno chiesto la nostra opinione, noi che la scuola la "facciamo e la viviamo" ma noi la diciamo lo stesso. In tutta Italia stanno nascendo comitati, blog, siti, che levano la loro voce in difesa della scuola, la scuola che faticosamente abbiamo costruito con la nostra professionalità, superando le difficoltà organizzative, i limiti economici, la complessità sempre crescente.
Abbiamo costruito la nostra scuola su fondamenti pedagogici,sugli insegnamenti di Piaget, Bruner,Gardner, Vygotskij, e ora scopriamo che era tutto sbagliato, che i padri fondatori della psicologia e della pedagogia non capivano niente di scuola e che ne capisce molto di più un ministro che non ha mai insegnato un minuto in vita sua, un economista che si è inventato "la finanza creativa", e un imprenditore che in vita sua non ha pensato altro che a far soldi.
Che fare oltre a deprimerci?
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