mercoledì 22 ottobre 2008

LA NOSTRA REGIONE ANNUNCIA IL RICORSO AI PROVVEDIMENTI

Perugia, 22 ott. - La Regione Umbria ricorrera' contro l'art.64 della legge 133 (ex decreto 112), che fissa l'entita' e le modalita' dei tagli alla scuola. Lo ha annunciato l'assessore all'Istruzione della Regione Umbria, Maria Prodi, in vista dell'attuazione del Piano sulla scuola predisposto dal ministro Gelmini. 'La Giunta - annuncia una nota della Regione - fara ricorso anche sull'art. 3 del decreto legge 154, che impone alle Regioni tempi strettissimi per procedere al ridimensionamento delle autonomie scolastiche, minacciando in caso contrario il 'commissariamento ad acta'''. 'Il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, da molto tempo non piu concepibile in termini centralistici e impositivi - ha spiegato l'assessore Prodi - tra l'altro gia' prevedeva un processo partecipativo, a norma del decreto 233, a partire dai Comuni fino alla Conferenza provinciale, con la possibilita' per le Regioni di introdurre criteri correttivi rispetto agli standard previsti nella legge''. ''Con la modifica del Titolo V della Costituzione - ha ricordato l'assessore - le competenze delle Regioni sull'organizzazione scolastica si sono notevolmente ampliate. Il decreto 154, non discusso e neppure annunciato, si configura percio' come una pesante ingerenza nell'ambito delle competenze regionali''. Secondo Maria Prodi ''analoghe riflessioni devono essere fatte sull'art.64, che oltre a contenuti ordinamentali, seppur discutibili, di competenza statale, contiene alcune invasioni di campo nell'ambito regionale''. ''La stagione dei tagli alla scuola - ha spiegato l'assessore - coincide anche con un notevole arretramento rispetto alla governance del sistema. Una raffica di decisioni sono state prese per decreto, senza che il Governo sentisse la necessita' di aprire un Tavolo di confronto con Regioni e Autonomie locali su queste problematiche, in molti casi di competenza della stessa autonomia didattica e organizzativa delle scuole. Mentre le discussioni sul federalismo fiscale sembrano aprire prospettive nella direzione del decentramento il Governo si occupa di questioni di competenza altrui, non affrontabili efficacemente senza una presa di coscienza diretta e concreta delle realta' territoriali''. ''L'obiettivo stesso della razionalizzazione e' irraggiungibile senza una stretta collaborazione con Enti locali e Regioni - ha concluso la Prodi -. Basti pensare ai colossali costi aggiuntivi e allo spreco di risorse a carico dei Comuni che deriverebbero dalla chiusura delle scuole sotto i 50 alunni, oltre alla perdita per le comunita' locali''.(AGI)

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